La Storia del
CSI
Dal 1944 ad oggi milioni di italiani
hanno militato nelle società sportive del
Csi, centinaia di migliaia di dirigenti,
tecnici e animatori volontari si sono ado
-
perati per far crescere ogni giorno
l’Associazione e la pratica sportiva in
Italia. Se i numeri di questo cammino
sono facili da riassumere, impossibile è
rendere conto delle vicende e dei progetti
che hanno portato il Csi ad essere ciò che
è oggi. Alcune fasi, tuttavia,
rappresentano le pietre miliari del
percorso compiuto.
1944
Il 5 gennaio la Direzione dell’Azione
Cattolica approva la proposta di Luigi
Gedda per la costituzione di
un’associazione che riprenda l’esperienza
della FASCI (Federazione Associazioni
Sportive Cattoliche Italiane, 1906-1927).
Nasce in giugno il Centro Sportivo
Italiano, che:
• è
“missionario”,
proponendosi
di
contagiare con valori cristiani e
umanizzanti l’intero sport italiano;
• propone
uno
sport
rispettoso
della
pe
-
dagogia e della scienza medica;
• vuole
che
lo
sport
sia
un
mezzo
(educativo) e non un fine, e in quanto
strumento di promozione umana
influisca sulla crescita della società.
1955
L’8/9 ottobre il CSI festeggia in piazza
San Pietro, alla presenza di Pio XII, il
decennale. Il CSI è già un’associazione
che:
• vanta
3.000
società
sportive,
92
Comitati provinciali e 60 Zonali e ha
80.000 tesserati;
• ha
lanciato
numerosi
progetti
di
promozione sportiva giovanile, come
i Campanili Alpini, Jusport, Olimpiadi
Sport Vitt, Sport Vitt;
• organizza,
in
accordo
col
Ministero
P.I.,
i Campionati nazionali studenteschi, per
promuovere lo sport nella Scuola;
• ha
aperto
all’attività
per
disabili
(1954);
• ha
vinto
la
battaglia
per
l’istituzione
degli ISEF (1952);
• ha
propri
strumenti
formativi,
con
i
“Campi
scuola”.
1960
La preparazione della XVII Olimpiade è
l’occasione per sollevare il tema della
politica sportiva. Il CSI:
• dedica
il
V
Congresso
nazionale
(1956)
al
tema
“Per
la
diffusione
del
sano
sport
tra
la
gioventù
meno
abbiente”;
• organizza
(1960)
il
Convegno
nazionale
“Sport
e
Comune”,
per
chiedere (e ottenere) che ogni Comune
abbia un assessorato allo sport;
• fa
campagna
per
l’approvazione
della
Legge
“Fifty-Fifty”
(1965),
con
la
quale
le quote del Totocalcio destinate a Stato
e CONI diventano paritarie, e il CONI è
impegnato a dedicare parte delle
maggiori entrate a favore della
promozione sportiva;
1968
La contestazione giovanile soffia anche
sul CSI, che conosce una fase di forte ela
-
borazione culturale e:
• propone
(1968)
come
tema
del
IX
Congresso nazionale il servizio ai
giovani attraverso lo sport;
• organizza
a
Sorrento
(1969)
il
Convegno
“Uomini
nuovi
per
tempi
nuovi”,
che
mette
in
luce
una
nuova
ge
-
nerazione di dirigenti;
• si
fa
promotore
dell’Intesa
degli
Enti
di propaganda sportiva, per portare
avanti le istanze di un diverso modo di
concepire l’attività sportiva: lo sport di
servizio sociale.
• Getta
le
fondamenta
per
l’unificazione
con la FARI, realizzata nel 1971, aprendo
alla presenza femminile .
1975
È la grande stagione dello sport per tutti,
il Consiglio di Europa auspica uno sport
di massa che abbia:
• una
funzione
biologico-sanitaria;
• una
funzione
socio-culturale,
di
risposta
a esigenze di comunicazione, di
espressione, di creatività.
In risposta il CSI vara (1976) l’Itinerario
Sportivo Educativo (ISE). L’ISE si articola
in quattro differenti proposte flessibili di
attività ludiche e sportive, ciascuna
specifica per una fascia di età: bambini,
preadolescenti, giovani, adulti. I suoi
operatori ideali sono gli educatori
sportivi.
1980
Nel 1980, al termine di una
sperimentazione pluriennale,
l’Associazione rivede il suo sistema di
attività alla luce del’ISE: abbandonata la
formula dei campionati, ritenuta troppo
selettiva e poco in linea con l’idea di sport
per
tutti,
si
lanciano
le
“Feste
dello
sport”,
in cui l’incontro sportivo si coniuga con
momenti ricreativi, culturali e di preghiera.
Dopo un pluriennale lavoro di studio e
sperimentazione viene varato (1984) il
Progetto Associativo.
1985
Prosegue l’elaborazione di nuove
proposte culturali e tecniche. Viene pre
-
sentato Giocasport , proposta ludico-
motoria e pre-sportiva per ragazzi di 9-14
anni. Vedono la luce le prime campagne
nazionali di promozione sportiva: Correre
Csi, Sport chiama Donna, La bicicletta.
Il 1988 è l’anno del tema congressuale
“Sport,
educazione,
solidarietà”,
risposta
Csi all’enciclica Sollecitudo rei socialis di
Giovanni Paolo II.
1991
Mentre
si
avvertono
i
prodromi
di
Tangentopoli, e la questione etica
coinvolge anche il Csi, nel dicembre 1991, a
Montesilvano,
il
XV
Congresso
nazionale
decreta un forte processo di
rinnovamento interno, in termini di uomini,
di metodi, di proposte.
1996
Al XVI Congresso (Assisi 1996) viene
presentato e approvato il Patto
Associativo, che racchiude in nitida sintesi i
principi guida dell’Associazione.
Contemporaneamente viene lanciata la
Nuova Progettualità, una filosofia e una
metodologia che permettono a Comitati e
Società sportive di creare progetti sportivo-
educativi ad alto profilo sociale e umano,
rispondenti ai bisogni e alle risorse del
territorio.
Il
1997
è
l’anno
di
“Lo
sport
incontra
la
piazza”,
manifestazione
promozionale itinerante.
2000
È l’anno del Grande Giubileo, che vede nel
Csi un attore fortemente impegnato
nell’organizzazione del volontariato
giubilare e del Giubileo dello Sport (29
ottobre 2000), e nella preparazione del
“Manifesto
dello
sport”
presentato
a
Giovanni
Paolo
II.
Con
la
Joy
Cup
(1988)
viene ridisegnato il circuito dell’attività
sportiva istituzionale, con fasi locali,
regionali e nazionale.
2005 e oltre
Viene potenziato il sistema formativo dando
vita alla Scuola Nazionale Dirigenti (SNAD)
e alla Scuola Nazionale Educatori (SNES).
Si opera per il riposizionamento
dell’Associazione nel mondo ecclesiale, con
un rinnovato dialogo con la CEI e con il
Pontificio Consiglio pro Laici. Grandi energie
sono impegnate nello sforzo di rendere lo
sport nuovamente protagonista della vita
delle
parrocchie.
Un
esito
di
tale
sforzo
è
la
campagna
“Una
società
sportiva
in
ogni
parrocchia”
(2012).
Si
dà
il
via
(2006)
alla
“Clericus
Cup”,
campionato
di
calcio
per
seminari e istituti pontifici, e viene
intensificata l’attività a favore di paesi del
Terzo
Mondo.
Alla
fine
del
primo
decennio
del nuovo secolo, con la riforma del CONI,
il CSI entra nella Giunta del Comitato
Olimpico.